
Un film già visto su YouTube e in televisione intervallato da estratti dell’intervista di Paolo Guzzanti a Silvio Berlusconi pubblicata nel 2009 in ‘Guzzanti VS Berlusconi’ edito da Aliberti. Il primo effetto di questa pellicola è la conferma della crisi terminale della sinistra italiana che critica il film perché non attacca direttamente il presidente del Consiglio (come fa la sinistra stessa da 17 anni con l’unico risultato di rafforzare il potere di Berlusconi trasformandolo nella vittima che non è). Arriva poi anche il risentimento di Guzzanti che spiega di non aver mai consegnato a Roberto Faenza le registrazioni originali dell’intervista a Berlusconi che ha usato per il suo libro.
Il resto è noto, nessuna sorpresa nemmeno per chi a Berlusconi tenta di disinteressarsi pensando ad altro ma ne subisce di riflesso l’immagine riprodotta in loop dappertutto.
Dov’è la novità? Dov’è la notizia? Sebbene gli autori si difendano dalle accuse affermando che il nuovo sta proprio nel montare assieme per la prima volta una serie di materiali perlopiù già conosciuti, il dubbio rimane irrisolto perché quello che scorre sullo schermo non è certo un’agiografia del premier ma semplicemente la cronaca della vita mediatico-politica (il nesso è inscindibile) di Silvio Berlusconi compressa in un’ottantina di minuti che lasciano anche qualche buco qua e là. La valenza storica del prodotto è innegabile e sicuramente questo film non è stato pensato come un’inchiesta, ma mettere qualche data in più in sovraimpressione alle immagini avrebbe aiutato nella contestualizzazione il pubblico meno informato a cui probabilmente gli autori si volevano rivolgere, dato che per chi segue la politica ‘Silvio Forever’ è cosa nota anche senza andare a vederlo al cinema. Montanelli spiega saggiamente il concetto berlusconiano di verità ma il film non racconta il motivo per il quale il fondatore de Il Giornale ce l’abbia tanto con Berlusconi. Enzo Biagi intervista l’imprenditore prima che diventi Presidente del Consiglio ma nessuno ha pensato di spiegare come Biagi per ottenere quell’intervista abbia dovuto andare a farla direttamente negli studi di Mediaset, condizione posta da Berlusconi stesso.
Qualcosa da salvare naturalmente c’è. Il prologo affidato alla viva voce di Rosa Bossi Berlusconi che descrive un filgio che è l'opposto della sua rappresentazione mediatica è strepitoso. Come anche l’ottimo montaggio usato per la presentazione di Veronica Lario che sovrappone il giudizio di Berlusconi sulla sua seconda moglie alle immagini splatter di ‘Tenebre’ di Dario Argento dove alla Lario viene asportato un braccio sanguinante- parte del film tagliata quando la pellicola di Argento fu trasmessa in tv per la prima volta negli anni '80 nel palinsesto notturno delle reti Fininvest.
Sarà anche vero che il film raccoglie tutto questo insieme fotografando una memoria ormai storica ma in sostanza YouTube almeno ci dà informazioni in merito al contesto nel quale queste immagini sono state filmate e il libro di Guzzanti dice molte cose fondamentali in più rispetto a quante ne siano state estratte per il film.
Nessun commento:
Posta un commento