domenica 11 dicembre 2011

Big Brother is watching you, SIlvio


La riflessione politica sulla caduta di Berlusconi arriva direttamente a partire da pagina 153 di questo interessante saggio dove Joseph Nye sostiene che "i leader devono essere imprenditori dell'identità".

Il collegamento con il fallimento di Berlusconi come leader arriva un po' più sotto: "E' molto più facile rafforzare lo status quo che cambiare l'identità", sostiene Nye. "Molti leader si alimentano dell'identità e della solidarietà del proprio gruppo, assumendo un approccio isolazionista (...). 

E' proprio qui che cade Silvio.



Il Berlusconi del ’94, dopo un accurato studio con un uso scientifico del marketing sulla società italiana, riesce raccogliere la vasta, e maggioritaria, area degli scontenti sotto la sua ala protettrice, dà un senso a questa massa e definisce un gruppo nuovo, con una nuova identità, che non è paragonabile con il passato. Vince sugli altri schieramenti perché le alternative o ricordano troppo un passato che gli italiani non sopportano più  e sono troppo timide nel tentare di svincolarsi dal vecchio (come nel caso del Pds) o sono troppo poco rappresentative (gli altri). La vasta area degli scontenti torna a sentirsi parte della nazione perché Berlusconi si rivolge a loro chiamandoli “italiani” guardandoli direttamente negli occhi dallo schermo televisivo, attraverso uno stile comunicativo nuovo e inedito per l’Italia. Se nel ’94 gli isolazionisti erano gli oppositori di Berlusconi che non erano riusciti a parlare al di fuori dalla loro base elettorale, o comunque al di fuori dallo stesso uditorio- gli ex comunisti e quelli che erano rimasti fuori dalla DC e dai socialisti- successivamente sarà Berlusconi a finire per contornarsi sempre delle stesse personalità e mantenere sempre lo stesso stile non giova in un periodo in cui le tendenze della comunicazione cambiano tanto rapidamente quanto l’attenzione rispetto a un programma televisivo. 


Dieci anni fa “il Grande Fratello” era la novità assoluta e raccoglieva attorno a sé un numero straordinario di telespettatori, oggi le televisioni di Berlusconi tentano di riproporre quel programma sempre secondo la stessa logica ma il pubblico del passato si è ridotto a un gruppo esiguo e minoritario. E’ questa la metafora migliore della parabola discendente di Berlusconi.

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